Cosa sono gli agenti di intelligenza artificiale?

==Gli agenti non sono altro che sistemi che combinano un modello di machine learning, come una rete neurale, con un software tradizionale.== Il modello Γ¨ il cuore del sistema, responsabile di elaborare input come testo o immagini per restituire output dello stesso tipo. Tuttavia, Γ¨ il software che si occupa di β€œincapsulare” questo modello e di trasformare l’input dell’utente nel prompt migliore possibile e l’output della rete in azioni concrete. Per esempio, se chiedi a un assistente virtuale di accendere la luce, ci sarΓ  un software che aggiunge alla tua query detta a voce con tutti i comandi possibili creando un prompt in cui l’LLM dovrΓ  solo scegliere l’opzione corretta. Una volta che il modello linguistico suggerisce un comando come Light on (esempio), Γ¨ il software a inviare l’istruzione al dispositivo reale.

Questa capacitΓ  di integrazione tra rete neurale e software consente agli agenti di interagire con il mondo reale, rendendoli strumenti versatili in teoria, ma spesso instabili o inefficaci nella pratica.

PerchΓ© gli agenti sono ancora immaturi?

Gli agenti di intelligenza artificiale, nonostante il loro grande potenziale, sono ancora considerati β€œimmaturi” sul mercato per diversi motivi, che derivano sia da limiti tecnologici intrinseci che da una cultura ancora acerba nel settore. Ma andiamo per gradi.

1. ComplessitΓ  tecnica e stabilitΓ  Uno dei principali problemi Γ¨ l’instabilitΓ . Gli agenti spesso funzionano su una logica di interazione tra piΓΉ modelli o librerie. Ad esempio, si puΓ² avere un sistema con diversi β€œmini-agenti”, ognuno dei quali ha un compito specifico, e che comunicano tra loro. Tuttavia, senza un controllo rigoroso, questi sistemi possono divergere rapidamente, generando errori e risultati non previsti. Questo Γ¨ particolarmente vero per approcci come i modelli β€œreactive”, dove l’agente itera continuamente su un prompt aggiornandolo dinamicamente. La questione diventa ancora piΓΉ critica quando si cercano applicazioni nel mondo reale, dove precisione e affidabilitΓ  sono fondamentali. I modelli statistici, per quanto avanzati, non garantiscono mai il 100% di controllo, creando un’esigenza di supervisione umana costante, il cosiddetto Human in the Loop. Questo approccio Γ¨ indispensabile in settori dove la sicurezza e la responsabilitΓ  sono prioritarie. 2. Mancanza di competenze diffuse Un altro ostacolo Γ¨ la scarsa comprensione di come funzionano realmente gli agenti. Costruire un agente funzionante richiede una grande quantitΓ  di β€œplumbing”, cioΓ¨ di lavoro infrastrutturale: validazione, sicurezza, integrazione con sistemi esterni e gestione del feedback umano. 3. NecessitΓ  di una progettazione modulare Le aziende piΓΉ avanzate, come Microsoft con il suo Copilot Studio o Google con Agent Space, stanno affrontando il problema con un approccio piΓΉ realistico. Invece di promettere automazione totale, offrono piattaforme che suddividono le funzionalitΓ  in agenti modulari, ciascuno dei quali Γ¨ configurabile e supervisionabile. Questo approccio punta a bilanciare automazione e controllo umano, riducendo il rischio di errori e creando un sistema piΓΉ affidabile.