https://www.reddit.com/r/italy/wiki/guidabollettaluce

Mercato Tutelato e Mercato Libero

Mercato Tutelato o Maggior Tutela

La “Maggior Tutela” è il regime tariffario precedente alla liberalizzazione del mercato dell’energia.

Nella Tutela le condizioni economiche sono imposte da ARERA e vengono aggiornate ogni 3 mesi, quindi tutti pagano la stessa cifra indipendentemente dal fornitore.

Mercato Libero

In regime di Libero Mercato le condizioni economiche sono solo per una parte decise dal fornitore, una parte sostanziosa rimane sotto il controllo di ARERA.

Esclusa la banale differenza di prezzo, la differenza più sostanziale con la Tutela riguarda la possibilità di offrire servizi e prodotti aggiuntivi legati alla fornitura.

I fornitori hanno controllo solo sulla sezione Energia/Materia Prima (e la particolare sezione “Altro”, se c’è), non possono toccare niente di niente nelle altre sezioni.

PLACET

Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela”.

Si tratta di una copia delle condizioni della Maggior Tutela con una differenza: il costo della materia prima è deciso dal fornitore di Libero Mercato.

È una soluzione ibrida per far avvicinare più persone al Mercato Libero. Le condizioni essendo “copiate” garantiscono l’assenza di voci e servizi aggiuntivi, quindi è sufficiente concentrarsi sul prezzo della materia prima per valutare l’offerta.

Potenza

La potenza è il numero che all’atto pratico indica quante cose potete accendere contemporaneamente prima che scatti il contatore per togliervi la corrente.

Si esprime in KW (non KWh), il valore di default per le case italiane è di 3KW ed è possibile sia alzarlo che abbassarlo (sconsigliabile).

Esistono tre valori di potenza interessanti:

  • Potenza Impegnata: La Potenza Impegnata è il valore contrattuale. È il famoso valore di 3 KW e di tutti gli incrementi/decrementi che potete richiedere.
  • Potenza Disponibile: La Disponibile è pari all’Impegnata + 10%. Cioè con 3 KW d’Impegnata la Disponibile è di 3.3 KW.
  • Potenza Limite: questa è l’Impegnata + 33%. Cioè con 3 KW d’Impegnata la Limite è di 3990 Watt, arrotondiamo a 4KW.

Per lo scatto del contatore vi sono le seguenti condizioni:

  • Il consumo totale rimane entro la potenza disponibile: il contatore non scatterà, potete prevelare tutta la potenza disponibile per un periodo di tempo illimitato.
  • Il consumo totale è superiore alla potenza Disponibile, ma inferiore alla potenza Limite: il contatore scatterà dopo 180 minuti se nel mentre non è diminuito il consumo, cioè potete prelevare fino a 3989 W per un massimo di 3 ore consecutive.
  • Il consumo totale è superiore alla potenza Limite: il contatore scatterà dopo 2 minuti (se nel mentre non è diminuito il consumo).

Quindi si hanno ben più di 3 KW di potenza e che potete permettervi di sforare il tetto dei 3 KW. L’importante è farlo con cognizione di causa.

Va la lavatrice, magari è accesa da poco e quindi sta scaldando e usando tutti i suoi 2500 W? Posso pure accendere il climatizzatore (se so di rimanere nei 1500 W che mi rimangono), tanto nell’arco di 3 ore la lavatrice avrà ben finito di scaldare.

Cambiare potenza

La potenza Impegnata, e di conseguenza tutte le altre, può essere sia alzata che abbassata. Questa richiesta costa: una parte è un costo fisso del distributore, l’altra parte invece è definita dal vostro fornitore.

Potenza necessaria

Alta potenza

Gli apparecchi energivori sono quelli con un consumo superiore ai 1500 Watt/ora, e sono nel 90% dei casi apparecchi che scaldano qualcosa.

  • Lavatrice, lavastoviglie, forno, boiler elettrico hanno sempre o quasi consumi intorno ai 2500 W, e sono quindi gli apparecchi a cui bisogna fare più attenzione per evitare che salti la corrente.
  • Climatizzatore: I climatizzatori moderni più efficienti stanno sui 1500/2000 W, ma chiaramente c’è differenza tra avere un monosplit e un tri-split.
  • Phon e stufette elettriche: i phon decenti come minimo usano 1500W, le stufette elettriche 1500/2000.
  • Piano cottura a induzione: questi succhiano anche 3000 W, se avete uno di questi è molto probabile che vorrete aumentare la vostra potenza.

Media potenza

La media potenza per me va tra i 500 e i 1500 Watt.

In questa fascia troviamo i forni a microonde, i tostapane, i deumidificatori. I climatizzatori in verità stanno bene anche in questa fascia se sono moderni modelli a inverter. Infatti una volta vicini alla temperatura target la potenza usata diminuirà.

Aspirapolvere: gli aspirapolvere sono abbastanza a metà tra la media e l’alta potenza, perché c’è molta varietà. Vorrei dire 1500 W di media.

Bassa potenza

Sotto i 500 watt.

Qui ci mettiamo i televisori e anche gli stereo, salvo impianti con potenze importanti. 500W per questi apparecchi sono già moltissimi.

Ci mettiamo anche i computer, inclusi quelli da gioco. Per quanto i computer da gioco abbiano necessità di alimentatori anche da 1000 W è veramente difficile che si arrivi ad usare la potenza massima (esclusi i picchi).

Ignorabili

  • Le luci di casa, salvo roba particolare tipo le lampade a ioduri/alogenuri metallici, le potete essenzialmente ignorare se non vivete in un castello con tutto acceso.
  • Frigo e freezer: hanno consumi tra i 300-600 W, ma non dovendo tenere sempre acceso il compressore il loro consumo medio è trascurabile.
  • Elettronica varia: carica telefono, modem, etc. sono essenzialmente sempre trascurabili.

Letture

La lettura del contatore per sapere quanto ho effettivamente consumato non è standard ma vi sono varie modalità

Lettura reale/rilevata

Il fornitore ha ricevuto l’esatta lettura del vostro contatore dal distributore di zona.

Lettura stimata

Il fornitore NON ha ricevuto l’esatta lettura dal distributore. Il consumo verrà quindi stimato in modo più o meno preciso. Per forza di cose dovrà esserci un conguaglio prima o poi.

Ad oggi le letture stimate si usano praticamente solo per il gas dato che in tutta Italia o quasi per la luce sono stati installati contatori elettronici teleletti.

Conguaglio/rettifica

Se sono state usate delle letture stimate prima o poi il fornitore dovrà riallinearsi ai numeri reali del vostro contatore e quindi fare i conti con voi, con il conguaglio.

Autolettura

Il vostro fornitore vi darà delle (brevi) finestre temporali durante le quali potrete trasmettere voi stessi la lettura del contatore. Quel numero verrà usato al posto della stima.

L’autolettura non è obbligatoria, ma è vostro interesse farla se volete evitare una grossa bolletta di conguaglio.

Non è necessario farla sempre, l’importante sono i mesi freddi. Consiglio di trasmettere tutte le autoletture possibili tra Ottobre e Marzo.

Fasce di consumo

Per quanto riguarda l’energia elettrica vi possono essere dei costi diversi in base all’orario di consumo.

Monoraria

Una tariffa monoraria è una tariffa dove il costo del kwh (e SOLO del kwh, cioè la materia prima nuda e cruda) è uguale in ogni momento di ogni giornata.

Può essere indicata in bolletta come Fascia F0/Fascia Unica, ma anche come una somma delle 3 fasce che vedremo sotto.

Bioraria/Multioraria

Tariffe dove il costo del kwh cambia in base all’ora e al giorno della settimana, seguendo una divisione per fasce.

Di base per avere convenienza serve avere almeno il 60% dei consumi nelle fasce più economiche.

È conveniente? Al momento no purtroppo. Le tariffe biorarie più recenti sono piuttosto severe (servono percentuali troppo alte nelle fasce economiche per essere appetibili al grande pubblico), inoltre negli anni il risparmio si è ridotto e secondo me non giustifica più il dover cambiare abitudini.

Fasce di consumo

Le fasce sono 3 (4 se contiamo quella unica).

  • F0: copre tutti i giorni e tutte le ore. Usata solo dalle tariffe monorarie.
  • F1: dalle 8 alle 19 dei giorni feriali. È la fascia più costosa ed è facile capire perché: sono gli orari dove lavorano tutti gli uffici, le industrie, etc. La domanda è alta e quindi lo è anche il prezzo.
  • F23: dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, Sabato, Domenica e festivi invece copre tutte le 24 ore. È la fascia meno costosa.

In caso di tariffa multioraria (trioraria) la fascia F23 è divisa in:

  • F2: dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 nei giorni feriali. Dalle 7 alle 23 di Sabato. Meno costosa di F1, ma più costosa di F3.
  • F3: dalle 23 alle 7 nei giorni feriali. Copre tutte le 24 ore di Domenica e festivi. È la fascia meno costosa in assoluto.

Tipologie di prezzo

Quando parlo di “prezzo”, salvo diversa indicazione, mi riferisco al prezzo della materia prima, cioè il prezzo del kwh nudo e crudo.

Prezzo Fisso

Il prezzo è uguale tutti i mesi per un periodo di tempo specificato durante la stipula (o al rinnovo). Questo tempo è generalmente di 12 mesi, ma si trovano anche offerte a 24 mesi.

Il prezzo fisso oggi è il tipo di gran lunga preferito da chi è passato al Mercato Libero. Ed è facile capire perché: bloccando il prezzo non si è esposti agli umori mensili del mercato ed è quindi più facile prevedere cosa si spende.

Dall’altro lato naturalmente un prezzo bloccato non permette di beneficiare di eventuali ribassi momentanei del mercato.

Concettualmente, la Maggior Tutela è un prezzo fisso con un periodo di blocco pari a 3 mesi.

Scadenza del prezzo bloccato. Il Rinnovo

Al termine del periodo specificato cambierà quello che pagherete, e dovrete stare attenti, perché sarà il momento in cui passerete da nuovi abbonati con mille agevolazioni a vecchi abbonati.

Rinnovo automatico da contratto

Se nel contratto sono specificate le condizioni applicabili dopo la scadenza del prezzo bloccato queste scatteranno in automatico quando sarà ora. Quasi sempre viene indicato un passaggio da prezzo fisso a prezzo variabile perché è una scelta comoda e sicura per il fornitore.

Offerta di rinnovo

In alternativa al rinnovo da contratto il fornitore potrebbe anche mandarvi un’esplicita offerta di rinnovo, cioè una proposta di modifica delle condizioni contrattuali.

Nell’offerta di rinnovo troverete il nuovo prezzo bloccato e la nuova durata del blocco.

In secondo luogo, l’offerta di rinnovo non è così “esplicita” come la racconto io. Il fornitore può sì mandarvi l’offerta per posta cartacea o elettronica, ma può anche semplicemente aggiungere una pagina ad una bolletta. Sì ok vi potrei dire “tenete d’occhio la bolletta nei 3-4 mesi precedenti alla scadenza”, ma che balle.

Prezzo Variabile (o Indicizzato

Il prezzo varierà mensilmente e seguirà l’indice indicato in fase di stipula.

Al prezzo dell’indice poi potrebbe venire aggiungo anche un extra per remunerare il fornitore, che di base vi girerà la materia prima al prezzo di costo dell’indice. E si fa molto leva su questo elemento per il marketing. Dico “potrebbe” perché c’è già la Commercializzazione (della quale parleremo dopo) a remunerare il fornitore.

Un contratto a prezzo variabile è naturalmente esposto alle variazioni mensili del mercato energetico, nel bene e nel male. La forbice durante l’anno può essere molto ampia, anche 10 centesimi, quindi possiamo pure fare ciao con la manina alla prevedibilità.

Abbonamento

“Bolletta fissa a riparametrazione annuale senza conguaglio” era la dicitura che usavo io, ma in effetti “abbonamento” è più semplice.

Il concetto di “abbonamento” è quello di farvi avere tutti i mesi una bolletta sempre dello stesso importo indipendentemente dal vostro consumo effettivo.

In fase di stipula oltre a tutto quello che viene definito nei contratti a prezzo fisso vi verrà dato anche l’importo della “rata” mensile omnicomprensiva basata sul vostro consumo annuale.

Debiti e crediti, il “cuscinetto”

“Ma se i miei consumi cambiano ogni mese/ogni stagione, come fanno a farmi pagare sempre la stessa cifra?”

In ogni bolletta viene indicato lo “scostamento” rispetto alla vostra rata. Diciamo di avere una rata da 50€ ma di aver speso 75€ di elettricità questo mese, in bolletta troveremo 50€ da pagare e uno scostamento (un debito) di 25€ aggiunto alla nostra “situazione creditizia”, al nostro cuscinetto.

Tutto quello che, per un motivo o per l’altro, non può essere assorbito dalla rata mensile va a finire nel cuscinetto, e possono essere sia debiti che crediti naturalmente.

Ogni 12 mesi il fornitore vi comunicherà la vostra nuova rata, riparametrata in base al nuovo prezzo dell’energia (se è cambiato), a quello delle altre voci, e in base allo stato del vostro cuscinetto.

Cioè quello che normalmente sarebbe stato un conguaglio verrà invece spalmato sui successivi 12 mesi.

La pianificazione delle spese è chiaramente più semplice con l’abbonamento, e in bolletta troverete sempre la situazione del vostro cuscinetto, quindi potrete anche capire da soli di quanto varierà la rata al successivo ricalcolo. Ma comunque non avrete mai il problema della mega-bolletta, mal che vada va tutto nel cuscinetto e lo potrete gestire con calma.

Criticità

  • Problema della falsa convenienza: L’avere una rata fissa potrebbe indurvi (o abituarvi) a ignorare i cambi di prezzo della materia prima.
  • Problema del cambio fornitore: Un cambio fornitore costringe a chiudere subito la vostra situazione, cioè a portare a zero il vostro cuscinetto. Il che vuol dire che in caso di cuscinetto a debito la bolletta di chiusura sarà una bolletta di conguaglio.

La bolletta

La bolletta è il documento indicante quanto ho consumato e la relativa spesa. La bolletta utile è sempre la bolletta dettagliata.

Bolletta sintetica e dettagliata

Esistono due tipi di bollette, la sintetica e la dettagliata. La sintetica è quella che ti mandano a casa ma è solo una sintesi, nella bolletta dettagliata, per ogni singola voce, indica l’unità di misura, il prezzo unitario e il totale.

La bolletta dettagliata non viene fornita di default ma deve essere richiesta o, se si è fortunati, è già presente nell’area clienti online.

Con A2A è possibile richiedere la sintetica o il dettaglio direttamente dalla piattaforma online.

Leggere la bolletta

Data una bolletta dettagliata andiamo subito al quadro di dettaglio, il resto non ci interessa.

Vi sono delle macro sezioni, cioè spese per l’energia/Materia Prima, spese per il trasporto e gestione del contatore e eventualmente Oneri di Sistema, Imposte e IVA.

Le sezioni poi possono essere divise in Parte (o Quota) Fissa e Parte Variabile/Parte Energia. La prima naturalmente include tutti i costi fissi che si pagano a prescindere dai consumi, la seconda contiene appunto le voci che si pagano in base al consumo.

Sezioni Trasporto, Oneri, Imposte

Queste sezioni sono controllate totalmente dallo Stato, senza eccezioni. E per questo sono uguali per tutti, indipendentemente dal fornitore o dall’essere in Tutela o in Libero Mercato.

E per questo a noi non interessano, perché sono componenti che non possiamo controllare in nessun modo, se non abbassando i consumi.

In ogni caso si distinguono in una quota fissa, una quota potenza che dipende dalla potenza del contatore (per esempio per un contatore da 6kW sarà maggiore di quella da 3kW) e infine da una quota variabile.

La nostra lettura della tabella importi inizia e finisce con la sezione Energia/Materia Prima.

Sezione Energia/Materia Prima

Il prezzo della materia prima è misurato in €/kwh, in bolletta lo troverete con un nome tipo “energia”.

Se avete una tariffa non-monoraria avrete più di un valore (uno per fascia).

L’energia, cioè la materia prima nuda e cruda, costa pochissimo. Con 1€ VIRTUALMENTE potreste comprare comodamente 20kwh, che non sono pochi. Per questo motivo i costi fissi (aka la commercializzazione) sono estremamente importanti.

Commercializzazione

Nella luce la Commercializzazione è un costo fisso.

L’unità di misura è €/anno (convertibile quindi in €/mese o /giorno). In bolletta dovrebbe avere un nome tipo “commercializzazione”/“servizi di vendita”, ma vi assicuro che la rosa dei nomi è veramente ampia e fantasiosa.

Comunque di base sarà l’unica voce fissa della sezione energia, quindi non avrete difficoltà a trovarla.

Altri costi

Ogni fornitore può aggiungere degli altri costi aggiuntivi, non ci sono regole. Per esempio disapcciamento o corrispettivo mercato capacità e così via.

Cercare una nuova offerta

Il comparatore

Per prima cosa è necessario utilizzare l’unico e solo comparatore ufficiale che è

Questo fornisce già una buona scrematura ma non coglie tutte le “sfumature” delle offerte. Per esempio non potete filtrare per durata del prezzo bloccato, per presenza di una formula Abbonamento, etc. Potete scegliere tra prezzo fisso o variabile, monoraria o multioraria e poco altro.

Inoltre il comparatore vi metterà davanti una stima di quanto andrete a pagare in totale, non il prezzo della materia prima, della commercializzazione, etc. E a noi questi valori servono per fare un confronto con l’offerta attuale, o meglio, con l’effettivo prezzo al kwh (quello che io chiamo “Prezzo Normalizzato”), che secondo me è il valore più significativo da guardare.

Condizioni

Le condizioni sono quei documenti del contratto indicanti, appunto, le condizioni della mia fornitura

Condizioni Economiche (CE) / Condizioni Tecnico-Economiche (CTE) / Condizioni Economiche di Fornitura (CFE)

(I nomi sono diversi ma il documento è sempre lo stesso).

Questo è il documento che contiene i dettagli specifici della singola offerta. È un documento relativamente breve e pregno d’informazioni utili dove al massimo si possono saltare poche righe.

Escluso il costo della materia prima, il resto del contenuto del documento cambia anche molto da fornitore a fornitore, questo perché ci sono una serie di elementi per noi interessanti che possono essere sia nelle CTE che nelle Condizioni Generali.

Quasi sempre in fondo alle CTE troverete anche la Scheda di Confrontabilità, della quale parleremo dopo, ma può anche essere messa in un documento dedicato.

Condizioni Generali di Fornitura (CGF) / Condizioni Generali (CG) / Condizioni di Fornitura (CF

(I nomi sono diversi ma il documento è sempre lo stesso)

Il documento più grosso, il contrattone per intenderci, e quello che dovrete imparare a leggere per sapere quale parti potete saltare e quali no.

Questo è il contratto vero e proprio, e proprio per questo molto di quello che contiene non c’interessa, perché molte parti sono formalità necessarie uguali per tutti.

Quello che interessa a noi naturalmente è quanto attiene la sfera economica, e infatti nelle CGF andremo a verificare se sono stati inseriti altri costi oltre a quelli trovati nelle CTE.

Il costo nascosto più comune è relativo alla fatturazione.

La Scheda di Confrontabilità

Una scheda contenente una stima, fatta dal venditore stesso, di quanto la sua offerta sia più o meno costosa delle vigenti condizioni di Maggior Tutela per alcune fasce di consumo predefinite.

Queste sono tabelle semplicissime con queste diciture:

  • Stima della spesa annua escluse le imposte (in euro)
  • Minore spesa o maggiore spesa
  • Un valore numerico con un + (il + non lo mettono tutti) o un - davanti. .

Il vero problema però è che la scheda è utile e studiata solo per un confronto tra mercato Tutelato e mercato libero. Non tra la propria offerta in libero mercato e una diversa di libero mercato.

Prezzo Normalizzato

Con “Prezzo Normalizzato” intendo un prezzo per kwh che include TUTTO quello che è diverso dalle condizioni STANDARD (quelle di Tutela) perché cambiato o aggiunto dal fornitore.

Per il calcolo del Normalizzato vi servirà il vostro consumo annuale e l’importo di alcune voci. Per il consumo annuale vi consiglio di non fidarvi dell’indicazione in bolletta, è meglio se lo calcolate voi guardando i numeri delle letture.

Avendo il prezzo normalizzato della nostra utenza sarà possibile confrontarlo con tutte le altre.

Di seguito dei dati di esempio:

  • Consumo mensile: consumo annuo/12 = 100 kwh
  • Costo: 0.05 €/kwh
  • Commercializzazione: 7,43€
  • Voce extra: 0.01 €/kwh
  • Sconto: 1€/mese

Andiamo a confrontare con i valori standard dall’excel di ARERA (che si trova qui: https://www.arera.it/it/dati/condec.htm)

  • Commercializzazione standard: prendo il valore di PCV dell’Excel (esempio 69,8818€ e lo divido per 12 ⇒ 5,82€). Sto quindi pagando 7,43 - 5,82 = 1,61€. Dato che consumo 100kwh al mese ottengo 0,0161€/kwh
  • Voci extra: vanno prese così come sono, quindi + 0.01 €/kwh
  • Sconto: essendo uno sconto fisso va trattato come la commercializzazione, cioè lo dividiamo per il consumo mensile: -0,01€/kwh

Sommando tutto ottengo 0.05 €/kwh + 0,0161€/kwh + 0.01 €/kwh -0,01€/kwh = 0,0661 €/kwh.

Analisi di una offerta

Una volta scelta una offerta tramite il comparatore bisogna passare ad una analisi più approfondita.

A volte (come per Engie energia) senza andare a leggere i documenti troviamo tutto quello che serve ma tendenzialmente è necessario andare a leggere tutto per capire bene tutti i costi.

Scheda di Confrontabilità

Se non c’è un documento separato, come in questo caso, allora la Scheda sarà in fondo al documento delle Condizioni Economiche.

Dalla tabella è stimato un risparmio rispetto alla Tutela per entrambe le forniture, la cosa ci piace e quindi andiamo avanti, in caso contrario adios.

Nella scheda sono è indicato il risparmio in base ai consumi, vediamo tutti gli scenari:

  • Risparmio crescente all’aumentare dei consumi: è il caso migliore, perché significa che il costo complessivo delle voci è sempre minore della Tutela.
  • Risparmio Decrescente: il costo complessivo delle voci è maggiore della Tutela, ma ci sono degli sconti che vanno a drogare l’offerta rendendola temporaneamente conveniente.
  • Nessun risparmio: adios

Condizioni Tecnico Economiche (CTE

Le CTE ci danno i primi dati, a volte gli unici, per il calcolo del Prezzo Normalizzato, quindi inizieremo già a prendere appunti per il calcolo che faremo dopo.

Per i seguenti esempi prendo da https://acrobat.adobe.com/link/track?uri=urn:aaid:scds:US:70f87bb1-518f-4fb9-ae9b-a4294ca34ee3

Di solito si trova una frase analoga a:

La Spesa per la materia energia… …è composta da un Corrispettivo Energia Fisso (CEF) invariabile per 12 mesi… …applicato ai prelievi di energia elettrica e alle perdite standard… …e pari a 0,0356 €/kWh

Dicitura piuttosto standard: viene indicata la durata del prezzo fisso (12 mesi) e il suo importo, gli viene assegnato un nome di fantasia (CEF).

componente di Commercializzazione al dettaglio, fissa per 12 mesi dalla data di attivazione della fornitura, pari a 5,45€ al mese

Dicitura standard sì, ma con una peculiarità: è stato indicato un valore esplicito e fisso, non si è rimandato al valore ARERA, quindi anche in caso di variazione di ARERA noi continueremo a pagare questa cifra (almeno per il primo anno). È interessante perché di solito ci si aggancia al valore standard ma con l’indicazione “adeguato al maggior valore”, cioè “se sale sale, se scende cazzi tuoi”.

Oneri di Dispacciamento, definiti ed aggiornati dall’ARERA… …e composti dalle componenti servizio di Dispacciamento (PD)… …Componente di Dispacciamento (DispBT)

“Definiti ed aggiornati dall’ARERA” ci piace, perché vuol dire che sono i valori standard. E se è standard a noi non interessa.

Non verrà applicata la componente di Perequazione (PPE)… sostituita da… …0,002 € per ogni kWh consumato”

Questa è una voce variabile extra, assolutamente da appuntare per il calcolo del normalizzato.

“Spesa per il trasporto e gestione del contatore e per gli oneri di sistema…”

Come detto sopra queste spese sono uguali per tutti e il fornitore non può toccare. Salto tutto.

“All’approssimarsi del termine del periodo di validità… …ENGIE invierà al Cliente una comunicazione scritta contenente il relativo aggiornamento e il nuovo periodo di validità”

Anche qui essenzialmente standard, ma di nuovo con una peculiarità: “invierà”, non “potrà inviare”, cioè ENGIE s’impegna a mandarci in futuro un’offerta di rinnovo. Questo è interessante perché è abbastanza contro l’interesse del fornitore assumersi questo impegno, perché vuol dire che tra 12 mesi non vi potrà aumentare la tariffa silenziosamente (perché è scattata la variazione automatica da contratto), ma soprattutto perché voi tra 9-12 mesi riceverete un vero e proprio promemoria circa il fatto che è ora di guardarsi in giro. E anche qui devo dare una nota di merito.

Condizioni Generali di Fornitura (CGF

Link: https://documentcloud.adobe.com/link/track?uri=urn:aaid:scds:US:8fe28598-0614-4d5b-9d97-3ef660fb1ae5

Le CGF sono il contrattone vero e proprio. I contenuti delle CTE variano anche parecchio tra i fornitori. C’è chi preferisce mettere più cose in modo da toglierle dalle CGF e chi preferisce delle CTE più sintetiche.

  1. OGGETTO DEL CONTRATTO: saltabile
  2. PERFEZIONAMENTO E DURATA DEL CONTRATTO: saltabile
  3. Esercizio del diritto di recesso: il contenuto sarà sempre quello: voi potete recedere quando volete.
  4. DIRITTO DI RIPENSAMENTO: il cliente ha diritto a 14 giorni di tempo per ripensarci e disdire il contratto. Il fornitore durante i 14 giorni di ripensamento non inizierà veramente lo switch, a meno che non glielo abbiate esplicitamente chiesto (magari con un tick da mettere in fase di compilazione della richiesta di fornitura). In quel caso avrete rinunciato ai 14 giorni. Promemoria: se anche il contratto dice “raccomandata e fax” è SEMPRE inclusa anche la PEC, che ricordo costare circa quanto una raccomandata l’anno (quella di Poste quantomeno, che è quella più economica). Altrimenti ricordatevi che mandare un fax costa veramente poco e arriva pure prima. PEC > Fax > Raccomandata.
  5. USO DEL GAS E DELL’ENERGIA ELETTRICA: saltabile
  6. CORRISPETTIVI: soldi! qui si legge. Il 6.6 è il punto più interessante in quanto indica i costi di voltura o nuova attivazione.
  7. MODIFICHE DEL CONTRATTO: saltabile
  8. SOSPENSIONE DELLA FORNITURA E RISOLUZIONE DEL CONTRATTO: saltabile
  9. ESCLUSIONE DI RESPONSABILITÀ E FORZA MAGGIORE: saltabile
  10. FATTURAZIONE E PAGAMENTO DEI CORRISPETTIVI: saltabile
  11. CESSIONE DEL CONTRATTO_ saltabile

Prezzo normalizzato

Avendo finalmente letto tutti i documenti possiamo procedere al calcolo del Prezzo Normalizzato da utilizzare per il confronto con la nostra attuale offerta, ed eventualmente con altre se per qualche motivo dovrete/vorrete fare un’analisi completa di 2 offerte.

F.A.Q.

Costa cambiare fornitore?”

No.

Potreste avere costi legati ai prodotti aggiuntivi come caldaie e climatizzatori presi in combinazione, ma per la fornitura semplice non ci sono e non ci possono essere costi per il cambio. Promemoria conguaglio: specialmente per i contratti abbonamento, cambiare fornitore obbliga il vecchio a chiudere tutti i conti aperti con voi, regolatevi se dovete.

”Quanto tempo serve per cambiare?”

Questo è un tasto dolente. Da 1 a 2 mesi.

Questo perché l’erogazione con il nuovo fornitore deve partire dal primo giorno del mese, e i fornitori devono mandare le richieste di cambio entro mi pare il 10 del mese in corso per avere l’attivazione al primo giorno del successivo.

Ma non solo: per i contratti a distanza ci sono i famosi 14 giorni per il recesso, salvo che non vi facciano rinunciare esplicitamente.

”Rimarrò senza luce, anche per poco? Dovranno cambiarmi il contatore o fare altri interventi?”

Assolutamente no. Non vi accorgerete di nulla, non si rimane senza luce nemmeno in caso di fallimento improvviso del fornitore. A voi la corrente arriva SEMPRE, a chi la dovrete pagare è un altro discorso.

”Sono ancora nel periodo di prezzo bloccato del mio fornitore, posso cambiare comunque?”

Sì. È SEMPRE possibile cambiare. Per assurdo l’1 Marzo potreste aver completato un cambio fornitore e già dal 2 potreste avviarne uno nuovo.

”Posso avere fornitori diversi per luce e gas?”

Sì, ma perfino io lo sconsiglio. Avrete a che fare con due compagnie diverse, con tempi e modi di fatturazione diversi, potenzialmente con due diversi depositi cauzionali da versare e recuperare.

”Se ho un contratto dual fuel e voglio cambiare offerta luce devo per forza cambiare anche offerta gas?”

No. Tenete presente che cesseranno gli sconti condizionati al mantenimento della doppia fornitura però.

”Quando arriverà la bolletta di chiusura del vecchio fornitore?”

Non aspettatevi la bolletta di chiusura immediatamente dopo il cambio, può arrivarvi comodamente anche dopo un paio di mesi.

”Esistono le rimodulazioni come per la telefonia?”

No e sì.

Sì perché le offerte di rinnovo sono rimodulazioni (“proposte di modifica unilaterale del contratto”), e il fornitore ve le può fare sempre purché rispetti i soliti 3 mesi di preavviso dall’entrata in vigore.

No perché penso sarebbe stupido farle, escluse le offerte di rinnovo “naturali” alla fine del prezzo bloccato.

Il prodotto è sempre quello e cambiare fornitore non mi costa nulla. Quindi, esattamente, se domani il mio fornitore mi comunicasse un rincaro, perché non dovrei fargli ciao con la manina e andare dalla concorrenza?

”Posso tornare nel mercato Tutelato dopo aver provato quello libero?”

Sì, per ora si può ancora, ma verrete ovviamente dissuasi dal farlo.

“C’è da fidarsi di compagnie sconosciute?”

Sì.

Come prima cosa c’è da considerare che l’energia elettrica (e il gas) che arriva a casa è uguale e indipendente dalla compagnia che ve la vende.

”E se avessi problemi, il servizio di queste compagnie sconosciute com’è?”

Partiamo dal presupposto che la stragrande maggioranza di voi con l’assistenza mai ci dovrà avere a che fare.

L’assistenza è ok ovunque tranne quando fa schifo, quindi non ponetevi il problema.

”Ok, con il mercato libero si può risparmiare, ma dove sta la fregatura?”

La fregatura è che il mercato libero richiede un minimo d’impegno. C’è da leggere qualche scartoffia, ma spero di avermi mostrato che non è poi tutta sta roba da leggere, e c’è da stare attenti alla propria fornitura e alle evoluzioni del mercato.

Versione breve: una volta l’anno c’è da prendere in mano la bolletta e dare un occhio alle nuove offerte.

”Ma quindi la fedeltà non paga?”

No, la fedeltà non paga nemmeno per sbaglio. Ogni anni conviene controllare e cambiare, se necessario.

”Prezzo basso ma bloccato per poco tempo, o più alto ma bloccato più a lungo?”

È una scelta più che altro personale, non c’è una risposta universalmente corretta.

Personalmente, se il prezzo è comunque minore del mio attuale preferisco un blocco più lungo, e se poi calasse ancora nulla m’impedisce di cambiare prima della fine del blocco. Se invece mi toccherà subire un rincaro di base preferisco un blocco più breve (comunque mai meno di 12 mesi, anche se è raro trovarne di minori) con un prezzo immediatamente minore.

”C’è un periodo migliore degli altri per cambiare fornitore?”

Storicamente”, diciamo dal 2013 ad oggi (Aprile 2021), forse anche prima ma non ho mai controllato

“Convengono le offerte dei call center?”

No, mai.

“non si accettano offerte fatte al telefono da chi ci chiama perché vengono sempre nascoste cose, perché sono sempre offerte orribili, e perché chi chiama quasi sempre non sa di cosa sta parlando”

Portale consumi

https://www.consumienergia.it/portaleConsumi/

Qui troverete uno storico dei consumi relativi alle utenze a vostro nome e anche dei vostri precedenti cambi fornitore.

Potete usarlo per verificare il vostro consumo annuo o per scaricare l’elenco delle letture contatore degli ultimi anni.