Il Paradosso di Grossman-Stiglitz si basa su un articolo del 1980 di Sanford Grossman e Joseph Stiglitz. Secondo loro, i mercati non possono essere perfettamente efficienti (vedi Mercato efficiente) dal punto di vista informativo, perché se lo fossero, nessuno spenderebbe le risorse necessarie per renderli tali. In un mercato perfettamente efficiente non ha alcun senso prendere azioni singole, dato che non ho alcun motivo per presupporre che siano sottovalutate e conseguentemente tutti acquisterebbero ETF seguendo una logia di Investimento passivo.

Il paradosso si forma in quanto se tutti utilizzassero fondi indicizzati, i prezzi non si adeguerebbero rapidamente alle nuove informazioni disponibili sul mercato, rendendo quindi questo meno efficiente.

I prezzi delle azioni sono infatti determinati dalle transazioni dei singoli acquirenti e venditori presenti sul mercato: non esiste un’autorità che fissi il prezzo o dica alle persone quale prezzo pagare per acquistare o vendere un’azione. La rapidità nella modifica di tale prezzo in base alle nuove informazioni esiste in quanto gli attori operano secondo l’Investimento attivo. Infatti acquistando azioni sottovalutate, gli investitori attivi esercitano una pressione al rialzo sul prezzo delle azioni, avvicinandolo al suo valore intrinseco. Se però tutti operassero in questo modo il mercato soffrirebbe di eccessiva volatilità, cosa che nessun investitore desidera.

La gestione passiva si basa sulla gestione attiva per spostare i prezzi delle azioni vicino al loro valore intrinseco. E la gestione attiva si basa sulla gestione passiva per evitare l'eccessiva volatilità del mercato che deriverebbe da acquisti e vendite eccessivi.

Summary

I mercati possono quindi definirsi efficienti per gli investitori passivi se gli investitori attivi riscontrano inefficienze di mercato.