L’obiettivo di ogni investimento è massimizzare il ROI (Return On Investment) (nel caso di un finanziamento di una banca il ROE) cercando di ridurre il più possibile il Rischio e allo stesso tempo massimizzare l’Expected value assumendo di essere in un Mercato efficiente. Io seguo la filosofia per cui i soldi non vanno allocati in base a percentuali predefinite (60-40, all weather…) ma solo in base all’orizzonte temporale. Ritengo inoltre che la tolleranza al rischio abbia poco senso: se tanto devo ritirare i soldi fra 10 anni a cosa serve guardare i grafici ogni 3 mesi e eventualmente vendere tutto se crolla? Evidentemente non era vero che il mio orizzonte era 10 anni. Ricordiamoci sempre che l’obiettivo degli investimenti è proteggerci dall’inflazione e che invece è molto difficile che questi, da soli, mi portino a diventare ricco e che generino un’enorme entrata passiva come molti invece vogliono farci credere. Inoltre più che su dove investire il focus assoluto deve essere ad aumentare il Saving rate, quindi aumentare gli ingressi senza che aumenti conseguentemente le uscite (lifestyle inflation).
4 Pilastri
Per la gestione delle finanze seguo la strategia a quattro pilastri illustrata da Paolo Coletti.
- Liquidità: Il primo pilastro riguarda la liquidità necessaria per le spese quotidiane e dovrebbe essere mantenuta su un conto corrente. È importante non investire tutti i soldi, mantenendo una certa quantità facilmente accessibile per le spese correnti.
- Fondo di Emergenza: Il secondo pilastro è il fondo di emergenza, destinato a coprire spese impreviste. La dimensione di questo fondo varia a seconda delle circostanze personali, come la stabilità del reddito e le responsabilità familiari.
- Spese Prevedibili: Il terzo pilastro copre le spese prevedibili ma non immediate, come il cambio dell’auto o la ristrutturazione di una casa. Questi fondi possono essere investiti in strumenti con un orizzonte temporale medio, come obbligazioni.
- Investimenti a Lungo Termine: Il quarto pilastro si concentra sugli investimenti a lungo termine, adatti per i soldi non necessari nei prossimi 10 anni. Questi possono includere investimenti azionari, che dovrebbero essere tenuti per un periodo sufficientemente lungo per ridurre il rischio di perdita.
Liquidità
Il conto corrente (o conto circolante) è lo strumento fondamentale per gestire finanze personali, soprattutto la parte che riguarda la liquidità. Caratteristiche:
- Conviene avere un conto corrente principale e almeno uno secondario per maggiore flessibilità e sicurezza;
- Massimo 5000€ per conto per evitare l’imposta di bollo e di non avere la tentazione di spendere;
- Questo conto non deve essere quello dove arriva lo stipendio ma deve essere un conto dedicato solo alle spese quotidiane;
- Occhio ai conti cointestati a causa dei potenziali problemi legali e finanziari.
Tipologie di carte
Esistono due tipologie di carte, le carte di debito e credito; per la maggior parte delle persone è sufficiente una carta di debito.
Carte di debito (bancomat)
Funzionano prelevando direttamente dal conto corrente e sono ideali per chi non ha bisogno di fare spese oltre i propri mezzi. Originariamente utilizzate solo per prelevare contanti, ora permettono anche pagamenti in negozi e online.
Carte di credito
Consentono di spendere soldi fino a un certo limite, da ripagare poi in un momento successivo, generalmente una volta al mese. Sono utili in caso di emergenze o per noleggiare auto, dove spesso viene richiesto un deposito bloccato sulla carta. Le carte di credito hanno un limite massimo di spesa, che varia a seconda della carta e della banca. È importante assicurarsi che il limite sia adeguato alle proprie necessità. Le carte di credito possono avere costi annuali e altre commissioni. Alcune offrono vantaggi come il cashback su determinate spese (come American Express).
Carte Ricaricabili
Sono simili alle carte di debito, ma non sono collegate direttamente a un conto corrente. Si ricaricano manualmente e sono utili per controllare la spesa o per dare un limite di spesa a terzi, come i minori.
Fondo di emergenza
Un video estremamente chiaro a riguardo è: https://www.youtube.com/watch?v=x-lUoQQB6Vs
Il fondo di emergenza sono quei soldi che sono essenziale per coprire spese impreviste come guasti alla macchina o perdita del lavoro. Questo conto permette di evitare di disinvestire i soldi del conto di investimento (lungo termine) in caso di necessità. L’ammontare necessario in questo fondo varia, in genere si consiglia dalle 6 alle 12 mensilità di stile di vita anche se dipende dalla seconda della situazione individuale: ad esempio, una persona che vive con genitori anziani che la supportano finanziariamente potrebbe non averne bisogno, mentre qualcuno con responsabilità familiari più ampie potrebbe richiedere un fondo significativamente maggiore.
Conti Correnti con Interesse
Questa è la soluzione più semplice, anche se spesso non genera interessi. Tuttavia, alcuni conti correnti offrono tassi di interesse, come l’esempio del conto BBVA che offre il 4% di interesse. Bisogna considerare le tasse sugli interessi (26% in Italia) e la “tassina” sulle giacenze medie superiori a 5.000 euro.
Conti Deposito
I conti deposito sono strumenti che offrono un tasso di interesse fisso in cambio del deposito della liquidità per un certo periodo. I conti deposito sono suddivisi in diverse categorie: liberi (dove i soldi possono essere ritirati in qualsiasi momento), vincolati (dove i soldi sono bloccati per un periodo definito) e semi-liberi (dove è possibile ritirare i fondi con un preavviso, solitamente di 32 giorni). Per il fondo di emergenza conviene utilizzare quelli svincolabili, permettendo di ritirare subito i fondi in caso di necessità, perdendo al massimo solo gli interessi maturati. Per trovare il miglior conto deposito c’è un excel di Finanza Online.
Obbligazioni a Brevissimo Termine
Un esempio sono i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) o i CCT (Certificati Credito del Tesoro): avendo una scadenza breve con zero coupon il loro prezzo cresce linearmente dal prezzo odierno a 100 alla scadenza: anche se dovessi venderli prima della scadenza perché mi serve il contante è quasi impossibile venderli in perdita (a meno di attacchi speculativi all’Italia). La grande differenza rispetto ai conti deposito è la tassazione: il guadagno è tassato al 12,5% contro un 26% del conto deposito. Alternativa sono i BTP a breve termine, che sono simili ai BOT in termini di rendimento e tassazione, ma con la possibilità di ricevere cedole periodiche. Per un’anomalia fiscale i BTP Zero Coupon non permettono di compensare minsuvalenze, mentre permettono ciò i BTP con 0% di cedola, emessi durante il COVID. Ulteriore opzione sono i CCT (Certificati di Credito del Tesoro), obbligazioni a tasso variabile che si adattano alle variazioni dei tassi di mercato, quindi il loro prezzo è per definizione sempre intorno a 100. I CCT sono considerati una buona alternativa in periodi di incertezza sui tassi, poiché il loro prezzo è relativamente stabile e il rendimento varia in base ai tassi di riferimento.
ETF monetari
Gli ETF monetari sono come prodotti che cercano di replicare il rendimento dei tassi vigenti (ad esempio, i tassi della BCE o l’Euribor) attraverso due possibili approcci:
- Acquisto di obbligazioni a brevissimo termine: queste obbligazioni sono sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. Quando i tassi salgono, i prezzi delle obbligazioni scendono, il che può portare a una diminuzione dei rendimenti nel breve periodo. Tuttavia, nel lungo periodo, la situazione tende a stabilizzarsi.
- Investimenti alternativi gestiti: in questo caso, il fondo non investe direttamente nelle obbligazioni a brevissimo termine ma stipula contratti swap con controparti che garantiscono un rendimento legato ai tassi di riferimento.
Per esempio l’ETF Xtrackers II Euro Overnight Rate Swap UCITS ETF (XEON) replica l’indice Solactive STR + 8,5 punti base (0,085%), che rappresenta i depositi a brevissimo termine in euro. Il rendimento attuale dell’ETF, considerando anche le spese di gestione, si attesta attorno al 3,58% lordo, con un TER (Total Expense Ratio) dello 0,10%. Notare che l’ETF non investa direttamente in obbligazioni a brevissimo termine, ma utilizzi swap per garantire il rendimento.
Altri esempi sono LEONIA (Amundi EUR Overnight Return UCITS ETF Acc) e SMART (Lyxor Smart Overnight Return UCITS ETF C-EUR), ETF simili ma con piccole differenze di rendimento e gestione. Questi strumenti possono essere una scelta relativamente sicura in periodi di tassi stabili o decrescenti, ma divengono meno appetibili quando i tassi si avvicinano allo zero, dove in quel caso il loro rendimento è perfino negativo. Per esempio se acquistati nel 2020 quando i tassi erano negativi, il loro rendimento è stato negativo.
Spese prevedibili
Per le prevedibili a breve/medio termine consiglio l’utilizzo di Obbligazioni (contratto di debito tra l’investitore e un governo o un’azienda, dove l’investitore presta denaro in cambio di cedole (interessi) periodici e il rimborso del capitale alla scadenza) a scadenza la data in cui prevedo mi possano servire i soldi. Se la spesa è fra più di 10 anni posso investire in azioni senza problemi, altrimenti, data la volatilità del mercato azionario, ho il rischio di dover vendere in perdita. Le obbligazioni invece, a meno di fallimento dell’emittente, hanno un rendimento garantito e sicuro alla data di scadenza. Qualora non abbia una data precisa per la spesa (per esempio non posso sapere quando mi si romperà la macchina) posso investire in obbligazioni che hanno varie date di scadenza scaglionate per vari anni: per esempio 5k scadenza 2 anni, 5k scadenza 4 anni e 5k scadenza 6 anni. Per l’acquisto di obbligazioni il sito Simple Tools For Investors è il migliore.
Investimenti a lungo termine
Gli investimenti a lungo termine sono tutti quelli investimenti che hanno un orizzonte di più di 10 anni e non rientrano nelle categorie descritte prima. Bisogna investire in questi strumenti sono quando siamo a posto con gli altri 3 pilastri, quindi ho della liquidità, un fondo di emergenza e un fondo per le spese previste: tutto quello che avanza va qui. L’asset class principe per questi investimenti sono le azioni e in particolare gli ETF azionari. Posso anche investire in materie prime con gli ETC o a strumenti complessi come le criptovalute con gli ETP. Sempre in questo ambito indichiamo solo per completezza anche i Futures, gli investimenti a leva, le criptovalute e le opzioni anche se queste ultime sono uno strumenti avanzato da utilizzare con cautela. Questo investimento deve avere le seguenti caratteristiche:
- Sicuro (no derivati, no cripto, no trading);
- Controllato (controllare sempre gli asset dove si investe);
- Non delegato (bisogna capire quello che si sta facendo non delegare ad altri e sperare).
- Low fee (sul lungo termine le fee hanno impatti enormi).
9 errori da evitare
Questi sono i nove errori da evitare in finanza
- Chiedere consulenza alla propria banca o intermediario finanziario: Il problema è che questi consulenti tendono a consigliare prodotti dell’intermediario stesso, che spesso sono più costosi e meno vantaggiosi per il cliente. Relativamente a questo punto vi sono le gestioni patrimoniali che significa dare i nostri risparmi ad un gestore della banca che li investirà in base al nostro profilo di rischio. Anche questi conviene evitarli perchè il gestore della banca è in pieno conflitto di interessi in quanto sarà portato a farti acquistare i prodotti della banca.
- Prodotti con capitale garantito: Questi prodotti promettono sicurezza, ma in realtà hanno costi elevati e rendimenti bassi. Questo è quello che succede davvero:
- Appena deposito una parte del capitale viene subito tolta in commissioni
- Il resto viene investito in un asset per cui l’azienda è quasi certa che tale asset andrà bene e tu ricevi solo un 30%, se va bene, dei guadagni. In pratica mi sto giocando il 70% dei guadagni per avere un capitale garantito, a sto punto compro un btp o utilizzo un conto deposito.
- Polizze assicurative come investimento: Queste polizze hanno costi elevati e spesso nascondono penali per uscire prima della scadenza, risultando in investimenti poco vantaggiosi. Se abbiamo qualcuno che, se moriamo, potrebbe essere in difficoltà ha senso fare delle assicurazioni sulla vita, che quindi forniscono del denaro predeterminato prima in caso di premorienza ma queste sono assicurazioni, non investimenti. Queste polizze vengono spesse offerte come strumenti finanziari perché hanno dei benefici fiscali che però spesso vengono mangiati dagli alti costi (deve guadagnare la compagnia assicurativa e il fondo di investimento).
- Investimenti alternativi e innovativi: occhio agli investimenti che promettono rendimenti elevati e sicuri, come il peer-to-peer lending o criptovalute in quanto spesso vi sono dei rischi molto elevati.
- Investimenti complessi: Se non si comprende un investimento, è meglio evitarlo. La complessità può nascondere costi e rischi non evidenti.
- Vendere in perdita per paura o cattiva pianificazione: È importante avere un orizzonte di investimento a lungo termine e non farsi guidare dalla paura o da una pianificazione inadeguata.
- Prevedere il mercato: Tentare di prevedere le oscillazioni del mercato è un errore. È meglio adottare un approccio a lungo termine. A prevedere il mercato si guadagna assumendo che ci sia qualcuno nel mondo che sta acquistando ad un prezzo troppo alto o vendendo ad un prezzo troppo basso. Il problema è che questi altri sono computer, algoritmi, fondi e così via… siamo sicuri di non essere noi i pirla?
- Investimenti mirati: fissarsi nell’investire in qualcosa di specifico come una determinata azione, oro, petrolio e così via. A meno che non sia abbia in qualche edge informativo sono tutti rischi non compensati.
- Movimentare eccessivamente gli investimenti: Continuare a spostare investimenti per cercare di “indovinare” il mercato porta solo a costi aggiuntivi e a possibili rimpianti.
- Preoccuparsi eccessivamente di dettagli minori: non perdere tempo su dettagli irrilevanti del proprio portafoglio d’investimento, come piccole variazioni percentuali in un determinato settore.
- Usare broker esteri: usare broker esteri porta a doversi fare a mano il calcolo delle tasse, attività complessa e costosa.
- Usare fondi/ETF obbligazionari per avere i soldi al sicuro: tipicamente una persona acquista tali prodotti per mettere una parte del patrimonio “al sicuro” a capitale garantito e ottenere un piccolo rendimento. Questa cosa la si ha comprando una singola obbligazione e non un fondo obbligazionario: le Obbligazioni subiscono delle oscillazioni nel loro prezzo che dipendono dai tassi di interesse: se questi salgono il prezzo scende e viceversa. Dato che l’ETF contiene obbligazioni che continuano a scadere e essere ricomprate non arriveranno mai a scadenza: non ho quindi alcun capitale garantito ne cedola fissa, ho uno strumento che, di fatto, varia il proprio valore in base all’andamento dei tassi di interesse. Quando vendo quindi un ETF obbligazionario potrei avere meno capitale di quando sono entrato, cosa che non avrei mai avuto se avessi comprato una obbligazione e tenuta fino a scadenza.
Tassazione
Di seguito tutte le tasse che bisogna conoscere quando si parla di strumenti finanziari.
- Imposta di Bollo: Viene applicata sugli estratti conto e conti titoli. Per i conti correnti, l’imposta è di circa €34 all’anno, pagabile solo se la giacenza media supera i €5.000. Per i conti titoli, è pari allo 0,2% del valore di mercato dei titoli.
- Redditi da Capitale: sono tutti quei redditi “certi” (nel senso che per il fisco è certo che arriveranno, indipendentemente dalla quantità) che derivano dal fatto che abbia un capitale investito. Questi sono:
- Dividendi azionari
- Cedole delle obbligazioni
- Gli interessi sui conti correnti e conti deposito
- ETF venduti in guadagno Questi sono tassati al 26%, ma c’è una riduzione al 12,5% per cedole di obbligazioni governative di paesi in white list e ETF obbligazionari con obbligazioni governative. Attenzione che per i dividendi esteri c’è la doppia imposizione. Questi redditi non sono compensabili con le minusvalenze.
- Redditi diversi: queste sono le plusvalenze e minusvalenze. Se il ricavo meno il costo è positivo ho una plusvalenza altrimenti una minusvalenza. Le plusvalenze sono tassate al 26%, ma possono essere ridotte utilizzando le minusvalenze generate da vendite in perdita. Le plusvalenze sono compensabili dalle minus anche se sono prodotti diversi, per esempio potrei usare una obbligazione per compensare una minusvalenza di un’azione e così via. Le minusvalenze sono certificabili, nel senso che se trasferisco i miei titoli da un broker all’altro posso portarmi dietro anche le minusvalenze. Attenzione che il rendimento delle obbligazioni Zero Coupon (anche se dovrebbe intuitivamente) in quanto per la tassazione di obbligazioni che non sono state emesse a 100 viene effettuato un calcolo ad hoc estremamente complicato, compensare le minus con obbligazioni invece funziona se queste sono state emesse a 100. Se per esempio ho una ZC emessa a 90 che ora quota 95 non posso usarla per compensare, se invece ho un’obbligazione normale emessa a 100 che ora quota 95 posso usarla per compensare.
- Tassazione su ETF: Gli ETF (solo ETF, non ETC, ETP, ETN) venduti in guadagno sono soggetti a tassazione come reddito da capitale (26%), mentre se venduti in perdita generano minusvalenze. Quindi le plusvalenze di ETF non compensano mai nulla. Se voglio quindi compensare delle minus sono purtroppo costretto a comprare azioni singole o ERC/ETN.
Compensare le minusvalenze
In questo momento in Italia ci sono 3 modi per compensare le minusvalenze:
- compare azioni singole/ETC/ETN e sperare che salgano
- comprare certificati (anche le cedole dei certificati compensano)
- comprare obbligazioni comprandole sotto 100 ma emesse a 100.
Zainetto fiscale
L’ammontare delle minusvalenze è detto Zainetto Fiscale e queste ultime possono essere utilizzate entro 4 anni dalla loro generazione (su Directa si trovano in Conto → Zainetto Fiscale → Minusvalenze accumulate). Lo zainetto fiscale non si aggiorna istantaneamente ma dopo 2 giorni lavorativi a mercati chiusi.
Regimi di Tassazione in Italia
Esistono tre regimi principali:
- Regime Amministrato: L’intermediario gestisce e paga direttamente le tasse relative alle operazioni finanziarie.
- Regime di Risparmio Gestito: Adatto a chi delegha completamente la gestione del proprio patrimonio.
- Regime Dichiarativo: L’investitore gestisce personalmente il pagamento delle tasse attraverso la dichiarazione dei redditi.
Successione
Tutte le cose che generano redditi da capitale (fondi, ETF, obbligazioni zero coupon per una certa quota) vengono trasmesse agli eredi aggiornando il prezzo di carico alla data della successione:
- Se ho una minusvalenza, quindi il prezzo odierno è minore del prezzo medio di carico tale minusvalenza viene persa
- Se ho una plusvalenza, quindi il prezzo odierno è maggiore del prezzo medio di carico questo ultimo viene aggiornato ma gli eredi devono pagare il 26% della plusvalenza, quindi come se l’asset fosse stato venduto e ricomprato subito dopo dagli eredi. Per gli strumenti che invece generano reddito diverso (azioni, ETP, ETN, ETC, obbligazioni non ZC…) il prezzo medio di carico viene comunque spostato alla data del decesso come sopra ma non devo pagare alcuna tassa sulla plusvalenza. Quindi potrebbe essere il caso addirittura di acquistare azioni singole e non ETF se si è avanti con l’età.
Concetti utili
La borsa
La borsa è un luogo, fisico o virtuale, dove vengono scambiati titoli finanziari come azioni, obbligazioni e altri tipi di asset. Questo scambio avviene attraverso un meccanismo semplice: quando c’è molta domanda per un titolo, il suo prezzo tende a salire. Viceversa, quando l’offerta supera la domanda, il prezzo scende.
Un elemento chiave nel funzionamento della borsa è l’Order book. L’order book è un elenco elettronico di ordini di acquisto e vendita per un particolare titolo finanziario, organizzato per livello di prezzo. Un altro attore fondamentale nel funzionamento della borsa è il Market maker: questo è un intermediario finanziario che pubblica i prezzi di acquisto e di vendita dei titoli quotati in borsa e di suo possesso, permettendo a tutti gli altri investitori di comprare o vendere a quei prezzi. I market maker forniscono liquidità e profondità ai mercati e traggono profitto dalla differenza tra il prezzo di offerta e il prezzo di domanda, sfruttando così l’arbitraggio.
Conto titoli
Il conto titoli è un deposito per strumenti finanziari come obbligazioni e azioni o fondi. Il conto titoli dà accesso a vari mercati anche se quasi tutto si può fare accedendo anche solo a borsa italiana. Per chi possiede un patrimonio significativo, è suggerito avere più di un conto titoli per una maggiore sicurezza e flessibilità. E’ comunque sconsigliato l’utilizzo di intermediari esteri per la complessità fiscale che comportano.
Calcolo dei rendimenti
Il metodo più semplice per calcolare il guadagno percentuale di un investimento (return in inglese) è Qualora io investissi la stessa cifra per lo stesso periodo di tempo del primo investimento allo stesso guadagno non avrei banalmente un x2 del ritorno ma un po’ di più, questo per l’effetto dell’Interesse composto, quindi il fatto che nell’investimento successivo avrò non solo i soldi iniziali ma anche il guadagno, avrò quindi degli interessi sugli interessi. Questa formula ha però l’enorme problema di non tenere conto del tempo, infatti avere un guadagno del 20% in un giorno o in 20 anni fa un enorme differenza. I soldi che vengono forniti prima valgono sempre di più di quelli che vengono forniti dopo, per 4 motivi:
- Inflazione, quindi il potere di acquisto dei soldi diminuisce nel tempo
- Posso spenderli
- Quando li ricevo sono sicuro di averli, fino a che non li vedo invece ho sempre il rischio di insolvenza
- Posso reinvestirli
Per aggiungere il fattore tempo al calcolo è necessario annualizzare i rendimenti in modo da poter confrontare qualsiasi rendimento anche se ha intervalli temporali diversi (assumendo sempre che si reinvestano nello stesso strumento i rendimenti).
Queste formule funzionano bene quando ho dei cash flow semplici, quindi ad una data X investo Y ed ad una data Z riprendo K.
Se invece ho dei flussi di cassa complessi, come per esempio un’obbligazione per cui acquisto a 100 alla data X, poi per 10 anni ho una cedola all’anno di una percentuale e infine dopo 10 anni riprendo X per calcolarne il rendimento devo utilizzare formule più complesse come il Tasso interno di rendimento (TIR) che in Excel si fa in modo molto comodo con la funzione XIRR
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FIRE
Il concetto di FIRE (Financial Independence, Retire Early) è un movimento di stile di vita con l’obiettivo di raggiungere l’indipendenza finanziaria allo scopo di andare in pensione in anticipo. Coloro che cercano di raggiungere il FIRE massimizzano intenzionalmente il loro Saving rate cercando modi per aumentare il reddito o ridurre le spese, insieme a investimenti aggressivi. L’obiettivo è accumulare attività fino a quando il reddito passivo risultante fornisce abbastanza denaro per le spese di sussistenza durante gli anni della pensione.
Un concetto chiave nel movimento FIRE è il Safe Withdrawal Rate (SWR) che determina quanto denaro è possibile prelevare dai conti ogni anno senza esaurire il denaro prima della morte. Storicamente il SWR viene indicato con la Regola del 4%: secondo questa regola, si può prelevare fino al 4% del valore del portafoglio aggiustato con l’inflazione per 30 anni senza che questo si esaurisca in qualsiasi condizione di mercato. Ben Felix critica questa percentuale asserendo che un SWR veramente sicuro è solo del 2,7%.
Investimento attivo e passivo
Le strategie più comuni sono l’Investimento attivo e l’Investimento passivo. L’investimento attivo implica un approccio più hands-on: gli investitori attivi, o i loro gestori di fondi, cercano di superare il mercato attraverso una ricerca costante, un’analisi approfondita e una valutazione attenta delle opportunità di mercato. L’investimento passivo è un approccio a lungo termine che mira a seguire l’andamento del mercato senza alcun intervento umano, cercando di minimizzare i costi di gestione e di negoziazione e accettando i rendimenti medi del mercato senza la volontà di superarli. Questo approccio assume il concetto di Mercato efficiente e che il prezzo di un prodotto rifletta tutte le informazioni pubbliche su di essa. Il paradosso di Grossman-Stiglitz sostiene che, poiché le informazioni sono costose, i prezzi non possono riflettere perfettamente le informazioni disponibili. Se lo facessero, coloro che hanno speso risorse per ottenere informazioni non riceverebbero alcun compenso. Questo porta alla conclusione che un Mercato efficiente al 100% dal punto di vista informativo è impossibile. In altre parole, se tutti gli investitori adottassero un approccio passivo, non ci sarebbe nessuno a fare la ricerca necessaria per scoprire le opportunità di investimento. Di conseguenza, i prezzi dei titoli non rifletterebbero tutte le informazioni disponibili. Questo paradosso sottolinea l’importanza di avere sia investitori attivi che passivi nel mercato anche se per il 99% degli investitori retail come me è assolutamente consigliato l’investimento passivo.
Real Estate
L’investimento immobiliare è un investimento complesso in quanto è un investimento molto costoso, poco liquido e che comporta notevoli rischio. Le due macrocategorie di investimenti quando si parla di immobili sono l’acquisto e l’affitto. La scelta tra le due non è semplice ne scontata ma esistono dei criteri abbastanza matematici come la 5 percent rule. Una casa può essere acquistata da un privato o ditta costruttrice, mediante Aste immobiliari oppure tramite il cosiddetto Saldo e stralcio. Qualora non si disponesse tutta la liquidità è necessario prendere in prestito i soldi mediante un Mutuo che può essere a tasso fisso (con il tasso che dipende dall’IRS) oppure variabile (con il tasso che dipende dall’Euribor). Ogni immobile presente sul territorio italiano è in un registro chiamato Catasto a cui tutti possono accedere. Esistono varie tipologie di proprietà di un immobile ed è necessario conoscerle al fine di Stimare il valore di un immobile
Acquistare un immobile per affittarlo
Quasi sempre comprare una seconda casa per affittarla non conviene in quanto
- Non c’è solo la spesa dell’appartamento ma tutte le tasse al contorno;
- Non sottovalutare le rotture di scatole di avere un inquilino in casa;
- Il rendimento netto è bassissimo, se va benissimo un 2,6% netto annuo.
House Flipping
L’House flipping è un tipo di investimento per cui l’investitore acquista una casa da ristrutturare, la sistema (magari sfruttando agevolazioni fiscali), magari la fraziona, la arreda con l’Home staging e la rivende generando una plusvalenza. Questa procedura fa parte del concetto più ampio di Speculazione immobiliare.