L’Irs (Interest Rate Swap) è indice per determinare il tasso da applicare ai mutui a tasso fisso. Quando la banca garantisce al cliente un tasso fisso deve tutelarsi in modo da evitare di rimetterci cifre da capogiro se i tassi si alzano. Ciò e possibile ricorrendo a speciali contratti (detti swap) stipulati con controparti disposte ad accollarsi il rischio di rialzi, nell’ambito di un intento speculativo. E’ una specie di assicurazione sul tasso con cui la banca si tutela. L’entità dell’irs cambia in funzione del periodo scelto e ovviamente il rischio per una durata più corta si quantificherà in tassi più bassi rispetto a una durata più lunga. Per guadagnare sul mutuo la banca dovrà incassare dal cliente il tasso irs da destinare al contratto di swap sottoscritto con una controparte, più lo spread. Così che il tasso fisso del mutuo risulterà pari a: IRS (di durata prestabilita) + spead annuo. Ma questo ragionamento lo farà la banca, noi ci preoccuperemo solamente di comprare l’irs di periodo così come viene quotato nel giorno della stipula (o meglio si prende quello del mese in cui avviene la stipula). L’Irs di durata maggiore (ad es. venti o trenta anni) è più elevato in quanto deve prevedere un arco temporale maggiore.