La prima legge di Newton, conosciuta anche come la “legge dell’inerzia”, afferma che un oggetto in stato di riposo tende a rimanere in stato di riposo, mentre un oggetto in movimento tende a rimanere in movimento a una velocità costante, a meno che una forza esterna agisca su di esso. Questa legge può essere applicata in un contesto di produttività in vari modi:
- Inerzia nell’avvio delle attività: In un contesto di produttività personale, può essere difficile iniziare una nuova attività o compito. Questo è spesso dovuto a una sorta di “inerzia iniziale”. La prima legge di Newton suggerisce che superare questa inerzia richiede l’applicazione di una forza esterna, che potrebbe essere rappresentata da una strategia di auto-motivazione, una scadenza imminente o l’eliminazione delle distrazioni.
- Mantenere il flusso di lavoro: Una volta che hai avviato un compito o un progetto è più probabile che tu continui a lavorare su di esso senza interruzioni significative. Mantenere un flusso di lavoro costante è fondamentale per massimizzare la produttività. Le interruzioni e le pause eccessive possono interrompere l’inerzia del lavoro.
- Resistenza al cambiamento: Le persone e le organizzazioni tendono a resistere al cambiamento, proprio come un oggetto in riposo resiste a entrare in movimento. Introdurre cambiamenti efficaci richiede spesso una forza esterna, come una leadership convincente, l’offerta di incentivi o la dimostrazione di benefici chiari.
- Mantenimento di abitudini produttive: Una volta che hai stabilito abitudini produttive è più probabile che le mantieni. Le abitudini possono servire da “inerzia positiva”, facilitando il mantenimento di comportamenti produttivi.
Ciò che Newton sta dicendo è che se sei fermo, continuerai a restare fermo. Ma se ti stai muovendo, in realtà non hai bisogno di alcuna forza aggiuntiva per continuare a muoverti, continuerai semplicemente a muoverti. La cosa principale che dobbiamo fare è semplicemente iniziare a fare la cosa. Quindi, una grande parte di essere più produttivi coinvolge in qualche modo “hackerare” il nostro cervello per iniziare semplicemente a fare il compito.